Alexia Cassinari

Salute della pelle

La salute della pelle: stile di vita per la salute della pelle, le cui patologie minano la qualità della vita.

La pelle è fondamentale per la nostra salute, essa svolge numerosi compiti tra cui agire come prima barriera difensiva del corpo da batteri e virus. E’ il nostro organo più esteso e visibile e le sue condizioni possono avere un impatto significativo, oltre che sulla nostra salute, sulla qualità della socializzazione e sull’autostima.

Talvolta sottovalutate, le malattie della pelle sono più comuni di quanto si creda, occupando il quarto posto nella classifica delle patologie più diffuse: le stime informano che ogni individuo soffre almeno una volta nella vita di una problematica cutanea, probabilità che aumenta con l’avanzare dell’età. 

L’InfoSALUS tenutosi mercoledì 30 giugno ha trattato il tema della salute della pelle e delle strategie più efficaci e salutari per mantenere o ritrovare il suo equilibrio. InfoSALUS promuove salute e sostenibilità ambientale all’interno del progetto europeo SALUS ideato per promuovere un cambio di paradigma all’interno delle politiche per l’educazione e la promozione della salute individuale, sociale e ambientale. 

I convegni InfoSALUS hanno solide basi filosofiche e scientifiche: tratteranno il tema proposto, coniugando aspetti differenti ma complementari, la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e la dott.ssa Stefania Cogliandro medico chirurgo e naturopata.

Le soluzioni ci sono e sono attuabili da subito: le relatrici dell’InfoSALUS hanno esaminato nel dettaglio la tematica della salute della pelle e delle sue patologie, analizzandone le cause e fornendo strategie utili per il suo benessere.

La pelle è un organo dinamico che risente notevolmente dello stile di vita. Tra le abitudini nocive annoveriamo l’utilizzo di prodotti dannosi, come ad esempio i parabeni, composti che si infiltrano nella cute e riconosciuti cancerogeni da studi scientifici (Cutaneous Engineering and Biology Laboratory EA 3183, IFR 133, University of Franche-Comté, Besancon, France) dopo decenni di impiego massiccio; ma quanto sappiamo delle numerose sostanze con cui veniamo in contatto ogni giorno non ancora studiate?

La ricerca sta dimostrando stretti legami tra la microflora intestinale e molti fattori coinvolti nella patogenesi della dermatite atopica, che come qualsiasi altra malattia della pelle, può essere vista come una possibile manifestazione di un problema sistemico che coinvolge disbiosi intestinale e aumento della permeabilità intestinale (Vet Med Sci. 2016 Feb 23;2(2):95-105. doi: 10.1002/vms3.24. eCollection 2016 May). Anche stress, vita sedentaria, scarsità di sonno e fumo possono peggiorare la condizione della pelle.

Guarda lo streaming della diretta InfoSALUS. 

Gli incontri InfoSALUS sono organizzati da LUMEN APS, in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. La Rete, attualmente formata da 42 organizzazioni provenienti da 11 paesi europei, ha visto nel dicembre 2019 a Strasburgo la creazione di un Interest Group formato da sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici:

  • Eleonora Evi (Greens/EFA) in qualità di presidente, Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (Greens/EFA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).

 

È necessario un reale cambio di paradigma negli stili di vita e nell’ambiente per aumentare la longevità sana in Europa.

A seguito della sindemia COVID, la salute dei cittadini europei è sempre più al centro delle politiche nazionali e comunitarie. Tuttavia mancano ancora azioni concrete ed efficaci per promuovere stili di vita sani e sostenibilità ambientale per i cittadini europei. Il Manifesto europeo per una longevità sana  intende creare una strategia di rete per raggiungere risultati significativi entro il 2031 in cinque diverse aree: sana alimentazione, attività fisica, relazioni sociali, ripristino ambientale e crescita interiore.

I processi di industrializzazione e urbanizzazione hanno prodotto importanti cambiamenti nei sistemi biofisici della Terra, innescando cambiamenti dell’ecosistema che stanno avvenendo troppo rapidamente perché molte specie si adattino. Questa “grande accelerazione” ha prodotto anche rapidi cambiamenti nello stile di vita delle persone rispetto alle società tradizionali, inclusi cambiamenti nell’attività fisica e nella dieta, dove le diete a base vegetale hanno lasciato il posto a cibi di origine animale, tra cui latticini, carne e carni lavorate.

Questi fattori, negli ultimi decenni, sono stati determinanti nell’aumentare l’incidenza delle malattie non trasmissibili (NCD) e quindi nel ridurre la qualità della vita, soprattutto con l’avanzare dell’età. In Europa, l’aspettativa di vita è cresciuta più rapidamente dell’aspettativa di vita in buona salute, questo ha comportato un aumento del numero di anni vissuti in disabilità da ogni cittadino. Il conseguente aumento dei costi sociali, economici, umani e ambientali è enorme e crea un circolo vizioso che si autoalimenta.

In Europa, all’inizio del 2018, c’erano 101 milioni di persone dai 65 anni in su; ciò equivaleva a quasi un quinto (19,7%) della popolazione totale. Si prevede che nei prossimi tre decenni il numero di anziani nell’Unione europea seguirà un percorso ascendente, raggiungendo un picco di 149,2 milioni nel 2050; anche la loro quota relativa della popolazione totale aumenterà gradualmente e si prevede che raggiungerà il 28,5% nel 2050.

“Questo modello di vita non è più sostenibile, è necessario e urgente un cambio di paradigma” ha affermato Milena Simeoni, ideatrice di SALUS “Per questo motivo, abbiamo pubblicato il manifesto europeo per una sana longevità attraverso stili di vita e sostenibilità ambientale “.

Il Manifesto è stato inviato nei giorni scorsi al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea e a 32 governi europei (membri e non membri dell’Unione Europea). Le istituzioni sono chiamate a impegnarsi in 5 aree tematiche riguardanti la sana longevità: migliorare la qualità di ciò che mangiamo; promuovere la diffusione di un’attività fisica moderata a tutte le età; promuovere la crescita e la diffusione di contesti comunitari che favoriscano profonde relazioni sociali; preservare e ripristinare l’ambiente naturale, di terra, mare e aria; incoraggiare pratiche che promuovano l’ascolto di sé e la crescita interiore.

SALUS è un network composto, ad oggi, da 44 organizzazioni, profit e non profit, in 11 paesi europei, con l’obiettivo di porre la promozione della salute e la sostenibilità ambientale e la loro inseparabilità al centro delle politiche europee.

Nei prossimi mesi, i membri di SALUS stanno pianificando diversi eventi online per promuovere questa iniziativa. Per ulteriori informazioni sui prossimi eventi, visitare www.salusnetwork.eu

Informazioni su LUMEN APS

LUMEN APS è un’associazione italiana, fondata nel 1992, volta a promuovere Stili di Vita Salutari, attraverso un approccio trasversale che coniuga i principi filosofici della Medicina Tradizionale con le più recenti conoscenze scientifiche.

LUMEN APS è il leader della rete europea SALUS.

www.naturopatia.org/associazione  

In caso di domande, non esitate a contattare Federico Palla, Coordinatore Rete Europea SALUS, sotto secretariat@salusnetwork.eu  

30/03/2021 Comunicato Stampa

stomaco e inibitori di pompa protonica

Problemi di stomaco e inibitori della pompa protonica

“Problemi di stomaco e inibitori della pompa protonica” approfondirà il tema dei problemi di stomaco, partendo da sintomatologie diffuse come il poc’anzi citato reflusso gastroesogfageo, esaminando il discusso Helicobacter pylori e informando i cittadini sullo stile di vita adeguato per far fronte a questi problemi. Le informazioni degli incontri InfoSALUS hanno solide basi scientifiche e filosofiche. A dar voce alle migliori conoscenze sul tema saranno la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e il dott. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica e membro del Comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.

Si stima che circa 15 milioni di italiani soffrano di disturbi allo stomaco: ecco perché l’uso di inibitori della pompa protonica in Italia cresce di continuo e oggi riguarda gran parte degli italiani. Basti pensare che già nel 2014, per la sola malattia da reflusso gastroesofageo li ha usati 1 italiano su 6! Questi farmaci sono molto diffusi anche come gastroprotettori e per dispepsia, la comune cattiva digestione. Nel convegno viene illustrata una ricerca innovativa in cui sono stati messi a confronto i risultati dell’uso degli IPP con la dieta mediterranea; ebbene, con una differenza statisticamente significativa rispetto agli IPP, la dieta ha dato ottimi risultati facendo registrare un miglioramento dei sintomi nel 63% dei pazienti. Durante il convegno i relatori tratteranno della salute dello stomaco da differenti punti di vista. La naturopata Simeoni approfondisce la relazione tra lo stile di vita e la salute dello stomaco. Dalla Medicina Tradizionale Europea e Mediterranea sino ad arrivare alle più recenti ricerche scientifiche, verranno illustrate pratiche di empowerment che ognuno può mettere in campo da subito per migliorare la propria salute. A seguire il dott. Donzelli esamina l’uso dei farmaci inibitori della pompa protonica, il cui utilizzo in Italia cresce da trent’anni, spesso fuori dalle indicazioni riconosciute dal SSN, con effetti avversi numerosi e gravi. La crescente consapevolezza da parte di molti medici dei danni che possono procurare non riesce a ridurne l’utilizzo, perché gli IPP creano dipendenza; verranno quindi fornite indicazioni, supportate da studi scientifici di alta validità, per alleviare o risolvere tali problematiche.

I convegni InfoSALUS sono organizzati da LUMEN aps, in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. La Rete, attualmente formata da 44 organizzazioni provenienti da 11 paesi europei, ha visto nel dicembre 2019 a Strasburgo la creazione di un Interest Group formato da sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Eleonora Evi (Greens) in qualità di presidente, Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (Greens), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).

Infiammazione sistemica e sistema immunitario – Convegno Infosalus

“Infiammazione sistemica e sistema immunitario” tratta il tema dell’infiammazione e della salute del sistema immunitario messo a dura prova nell’ultimo anno. InfoSALUS promuove salute e sostenibilità ambientale all’interno del progetto europeo SALUS ideato per promuovere un cambio di paradigma all’interno delle politiche per la salute e delle politiche ambientali. Le informazioni degli incontri InfoSALUS hanno una solida base scientifica e filosofica. A dar voce alle migliori conoscenze sul tema saranno la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN; il dott. Giuseppe Miserotti, medico e membro della Giunta esecutiva ISDE Italia e il dott. Lorenzo del Moro, medico e membro del Comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.

Oggi il problema dell’infiammazione sistemica dell’organismo è al centro degli interessi di medici, ricercatori e di tutti i professionisti che si occupano di salute perché ormai è chiaro quanto questa condizione, in molti casi protratta per anni senza particolari sintomi e quindi “lasciata agire indisturbata”, può compromettere la salute ed è fra i meccanismi principali di una serie interminabile e variegata di malattie croniche e degenerative come il diabete, la demenza, i tumori e le malattie cardiovascolari. Una tale condizione infiammatoria cronica porta, nel tempo, anche ad una disregolazione del sistema immunitario che, fra l’altro, protegge il corpo dalle malattie, quindi importantissimo in questo momento storico.

“La crisi sanitaria attuale ha radici profonde ed è figlia di uno sviluppo che non ha tenuto conto della salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente” ha esordito l’onorevole Eleonora Evi a introduzione del convegno Info SALUS che si è svolto venerdì 26 su “Infiammazione sistemica e sistema immunitario”, organizzato da LUMEN aps in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. Quale la relazione tra stato infiammatorio cronico, disequilibrio immunitario e patologie croniche – aterosclerosi, cancro, diabete, demenze? A parlarne il dott. Del Moro che ha spiegato che lo stato infiammatorio è una condizione subdola che nel tempo aumenta molto il rischio di sviluppare patologie più gravi. Stili di vita inappropriati e cause ambientali portano all’alterazione del sistema immunitario che oggi colpisce sempre più persone diventate incapaci di relazionarsi con sostanze ed esseri con cui abbiamo convissuto pacificamente per migliaia di anni: acari, pollini, peli di animale, molti alimenti, virus e batteri. Milena Simeoni ha offerto una visione fuori dal coro, mostrando studi che mettono in relazione l’infiammazione sistemica con la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), parametro che indica il fenomeno fisiologico di variazione dell’intervallo di tempo (millisecondi) tra un battito e l’altro. Quando questo intervallo di tempo è variabile, l’HRV è elevata mentre quando è rigido, l’HRV è bassa. “Metaforicamente” ha detto “la variabilità della frequenza cardiaca è una “finestra” sull’attività del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) e, nello specifico, sulla relazione tra sistema ortosimpatico (lotta e fuga) e parasimpatico (ripristino dell’omeostasi)”. L’individuo resiliente ha un buon equilibrio tra sistema nervoso parasimpatico e ortosimpatico, un HRV alta e un’infiammazione sistemica bassa. Simeoni ha concluso ribadendo che la resistenza agli stressor, come il sano stile di vita (movimento, alimentazione, meditazione e relazioni), genera salute al SNA e sostiene l’efficienza del sistema immunitario. Il dott. Giuseppe Miserotti, medico esperto in tematiche ambientali, ha parlato delle sostanze tossiche legate all’inquinamento dell’aria, soprattutto per gli abitanti della pianura Padana, una delle 5/6 zone più inquinate del mondo. Già nel 2016 Lancet sosteneva un’emergenza per la salute dovuta allo smog: in quell’anno nel nostro paese ci furono 45.600 decessi prematuri che ci posero al primo posto in Europa e all’undicesimo nel mondo per esposizione alle PM2,5. A farne le spese sono soprattutto da bambini, neonati, donne in gravidanza e anziani.

I convegni InfoSALUS sono organizzati da LUMEN aps, in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. La Rete, attualmente formata da 44 organizzazioni provenienti da 11 paesi europei, ha visto nel dicembre 2019 a Strasburgo la creazione di un Interest Group formato da sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Eleonora Evi (NA) in qualità di presidente, Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).

covid 19 bambini

La Salute dei bambini in epoca COVID

“La Salute dei bambini in epoca COVID” tratta il tema delle precauzioni igieniche adottare, conoscere lo stile di vita corretto e come arginare le emergenze psicologiche. Le informazioni Info SALUS hanno una solida base scientifica e filosofica. A dar voce alle migliori conoscenze sul tema saranno la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e il dr. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica e membro del Comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.

L’emergenza per il COVID-19 ha cambiato profondamente le abitudini delle famiglie italiane: scuole chiuse, smart-working, vita sociale ridotta all’osso o annullata. Per forza di cose, trascorriamo la maggior parte della giornata in casa a contatto con i nostri figli: proprio in questo momento possiamo ridisegnare il nostro rapporto con loro, aiutarli a modificare abitudini poco salutari e proporne di nuove. Un “nuovo spazio”, magari a lungo desiderato, ci è concesso con i nostri bambini e ragazzi: possiamo riempirlo aiutandoli a comprendere questo periodo complicato e a uscirne vincenti. Durante il convegno i relatori presentano dati su quali precauzioni igieniche adottare per salvaguardare i piccoli di casa; essi inoltre illustrano dettagliatamente lo stile di vita corretto e sostenuto dalla comunità scientifica, adatto a bambini e ragazzi, per far fronte alla pandemia in atto e a future (eventuali) situazioni similari. Da ultimo, ma altrettanto importante, si parla dell’aspetto psico-emotivo dei più giovani, in molti casi messo a dura prova dalle restrizioni passate e attuali, per sostenere il loro empowerment nei confronti delle difficoltà.

I convegni InfoSALUS sono organizzati da LUMEN aps, in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano.

La Rete, attualmente formata da 44 organizzazioni provenienti da 11 paesi europei, ha visto nel dicembre 2019 a Strasburgo la creazione di un Interest Group formato da sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Eleonora Evi (NA) in qualità di presidente, Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).

problematiche polmonari

Problematiche polmonari, dall’inquinamento ad abitudini malsane

Problematiche polmonari, dall’inquinamento ad abitudini malsane e dipendenze da tabacco” tratta il tema della salute dei polmoni. Le informazioni degli incontri InfoSALUS hanno una solida base scientifica e filosofica. A dar voce alle migliori conoscenze sul tema saranno la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e il dr. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica e membro del comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.

La naturopata Milena Simeoni ha riportato le cifre del Ministero della Salute da cui si evince che le malattie polmonari sono la terza causa di morte in Italia, dato confermato a livello mondiale da Our World In Data. La riflessione fondamentale, correlata a questi numeri e al momento storico presente, proprio perché la Covid-19 produce nell’organismo una sindrome respiratoria acuta grave, è che la ricerca dovrebbe essere intesa “come strumento di conoscenza e non come oggetto di competizione e strumento di potere” (cit. R. Levi Montalcini). La relatrice ribadisce che ora più che mai è urgente unire le competenze e le risorse per abbracciare un modello complementare, risultato auspicato anche dall’OMS (WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023). Simeoni argomenta dettagliatamente quanto la salute generale dell’individuo influenzi la sua risposta immunitaria e la sua salute polmonare; quindi cosa è prioritario fare? A tal proposito cita Richard Horton, direttore di The Lancet, che nel settembre 2020 ha affermato che “occuparsi delle malattie croniche (obesità, diabete, cancro, malattie cardiovascolari e polmonari) è un prerequisito per il successo nella sfida contro Covid-19 sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri. In sostanza un approccio integrato può essere molto più efficace del semplice controllo delle malattie epidemiche o del trattamento dei singoli pazienti.” SALUS è in sintonia con quanto auspicato da Horton: un cambiamento profondo che coinvolga lo stile di vita della popolazione e gli stakeholders, per mettere in campo azioni trasversali e sinergiche e finalmente allineare il bene comune all’interesse economico (capisaldi delle macro-strategie SALUS). I

l secondo relatore, dott. Alberto Donzelli ha evidenziato che la pianura padana ha concentrazioni di PM10 tre volte superiori al limite stabilito dall’Unione Europea; la correlazione tra inquinamento atmosferico e diffusione della COVID-19 non è stato ancora dimostrata in modo forte, ma le prove scientifiche a sostegno e la maggior diffusione della malattia in questa zona sono dati da tener presenti nel prendere decisioni di salute pubblica. Altro fattore che incide negativamente sui polmoni è il fumo; chi fuma ha il triplo di tasso di mortalità rispetto a chi non fuma. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare, anche in età avanzata si guadagnano anni di vita! Occorre quindi insistere per promuovere la cessazione di questa dipendenza, ma come? Aumentare la tassazione, bandire la pubblicità e le sponsorizzazioni, introdurre messaggi allarmanti legati al fumo. Anche l’attività fisica aiuta a smettere di fumare perché permette di contenere il bisogno compulsivo di fumare, il cosiddetto “craving”. L’attività fisica ha un grande effetto sulle malattie respiratorie in generale e rappresenta uno degli interventi più costo-efficaci: con un investimento minimo, si raggiungono grandi risultati di salute. Infine il dott. Donzelli sottolinea, come studi scientifici dimostrano da anni, che l’alimentazione pro-infiammatoria, diffusa nelle società industrializzate come la nostra, è dannosa per la salute in generale e anche per quella polmonare: bando a carne rossa e lavorata, bevande zuccherate, cereali raffinati.

I convegni InfoSALUS sono incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzati da LUMEN aps in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. La Rete attualmente è formata da 44 organizzazioni europee provenienti da 11 paesi. Lo scopo del progetto SALUS è costruire un ponte fra le persone e le migliori conoscenze per favorire una longevità sana. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.salusnetwork.eu.

Petizione: Integrare il Piano di Azione Europeo di contrasto alla resistenza antibiotica (AMR) agendo anche sugli stili di vita

L’antibiotico resistenza (AMR) è una sfida seria, in Unione Europea e nel mondo.
Negli ultimi anni, l’uso eccessivo e inappropriato di antibiotici ha portato una crescente emergenza e diffusione di batteri multi-resistenti [1]. In Europa sono in aumento resistenze multiple a batteri comuni cause di polmonite e infezioni urinarie, e resistenze combinate a cefalosporine di ultima generazione, aminoglicosidi e fluorochinoloni. Restano pertanto ben poche opzioni terapeutiche, come i carbapenemi. Ma anche questi presentano allarmanti aumenti di resistenze nei paesi europei con maggiore uso di antibiotici, tra cui Grecia e Italia (ad es. Klebsiella pneumoniae ha il 25-50% di resistenze [2]). 

Le cause principali dell’AMR sono: 

A. L’abuso di antibiotici 

Il sondaggio 2016 promosso dalla Commissione Europea mostra che, dopo un calo tra 2009 e 2013 (dal 40 al 35%), nel 2016 il 34% degli europei dichiara di aver assunto antibiotici orali negli ultimi 12 mesi. Questo minimo calo non ha riguardato l’Italia, che invece ha aumentato (43%, +7% dal 2013). Peggio dell’Italia erano solo Malta e Spagna, all’estremo opposto stavano Svezia e Olanda (18% e 20%) [3].

Gli ospedali sono i maggiori diffusori di batteri resistenti, ma il 90% dei consumi di antibiotici si verifica nella comunità. In Italia nel 93% dei casi gli antibiotici risultavano prescritti da un medico, nel 4% da un farmacista senza ricetta, solo nel 2% da avanzi di usi precedenti [4]. Appare chiaro che il problema dell’abuso di antibiotici più che il “fai da te” chiama in causa i sanitari. Metà delle prescrizioni è per infezioni alle alte vie respiratorie, gestite di norma dai medici di famiglia. Un ciclo di antibiotici per queste infezioni raddoppia nel ricevente l’antibiotico-resistenza [5]. La tosse acuta è uno dei primi motivi di visita medica, e causa frequente di prescrizioni antibiotiche inappropriate. Varie revisioni sistematiche con meta-analisi di studi randomizzati controllati (RCT) su pazienti con bronchite acuta non complicata non mostrano differenze rilevanti rispetto al placebo [6,7]. Una recente revisione Cochrane [8] dimostra con antibiotici una minor durata di sole 12-15 ore di tosse, escreato e percezione di malattia, sul cui rilievo clinico c’è da interrogarsi. Alcune linee guida concludono che il trattamento antibiotico di bronchiti acute non complicate non è raccomandato – indipendentemente dalla durata della tosse. A ciò si aggiunga che alcuni studi suggeriscono di cambiare paradigma e considerare i batteri anche come alleati per la salute umana [9,10,11]: è il caso delle batteriurie asintomatiche, per le quali il trattamento antibiotico triplica il rischio di ricorrenza sintomatica, oltre ad aumentare l’antibiotico-resistenza [12]. Un enorme studio di coorte nel Regno Unito ha seguito per 10 anni medici e assistiti per 45 milioni di persone/anno di osservazione [13]. Le general practices sono state divise in quattro gruppi (quartili) in base alle consultazioni per tipiche infezioni respiratorie con prescrizioni antibiotiche, da alte a basse. Ha così quantificato le complicanze al variare delle prescrizioni antibiotiche.

B. Allevamenti intensivi e consumo di prodotti di origine animale: 

Da molto tempo si sa che gli antibiotici promuovono l’aumento di peso negli animali, e con questo fine dosi inferiori a quelle terapeutiche sono di uso comune nei mangimi in molti paesi. Nell’Unione Europea, per ora, non sono consentiti a tale fine, ma vengono comunque usati con larghezza per curare infezioni, molto comuni date le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi. Gli antibiotici negli allevamenti intensivi sono infatti una delle maggiori cause di antibiotico-resistenze. Vivere vicino a un allevamento intensivo o a un campo concimato con il letame di tali allevamenti aumenta il rischio di infezioni da batteri resistenti [14]. I numerosi appelli dell’OMS per ridurre l’uso di antibiotici rischiano di essere vani se non si agisce anche sugli allevamenti intensivi e sul consumo di carne: l’80% degli antibiotici venduti negli USA, per esempio, sono impiegati negli allevamenti intensivi e il 75% di questi antibiotici finisce nel letame, utilizzato poi per concimare.

Se analizziamo le principali cause di AMR sopra esposta e le azioni poste in essere dal European One Health Action Plan against Antimicrobial Resistance, risulta evidente la scarsa rilevanza di un tema che insieme potrebbe unire il contrasto all’AMR a quello più generale della salute umana, animale e della sostenibilità ambientale: la promozione di sani stili di vita.

Il secondo report di ECDC/EFSA/EMA sulle analisi integrate tra consumo di antibiotici (AMC) e Antibiotico resistenza (AMR) negli umani e negli animali d’allevamento ha utilizzato i dati dell’EARs citati in precedenza (2013-2015). Si evidenziano due aspetti molto interessanti per i policy makers europei:

  • l’Europa presenta dati molti differenti sull’uso degli antibiotici (sia per uso umano che animale) e, di conseguenza, sull’antibiotico resistenza;
  • una politica integrata dovrebbe condurre a una riduzione dell’uso degli antibiotici in entrambi i settori.

Con questa petizione si chiede di integrare l’Action Plan con le seguenti specifiche proposte:

  1. Integrare il punto 29 della risoluzione (2017/2254(INI)) proponendo orientamenti che fissino le migliori pratiche in termini di promozione di sani stili di vita a contrasto della resistenza antibiotica per lo sviluppo di norme di qualità armonizzate da attuare nei programmi di studio di tutta l’UE.  
  1. Integrare i punti 15 e 26 della risoluzione (2017/2254(INI)) prevedendo  l’indicazione chiara a veterinari e medici di famiglia di evitare la prescrizione di antibiotici per condizioni banali che di norma non li richiedono, lasciando alla loro autonomia la decisione di eventuali eccezioni. Questa, più dei rischi di automedicazione, va considerata una delle strategie centrali di contrasto all’abuso di antibiotici, promuovendo una corretta e chiara informazione ai cittadini europei sugli stili di vita che possono ridurre l’utilizzo degli antibiotici, soprattutto in occasione di banali manifestazioni febbrili e, insieme, promuovere una corrispondente formazione al personale sanitario. Si dovrebbe per esempio comunicare che per le comuni infezioni respiratorie come raffreddore, rinosinusite, tosse/bronchite, sindromi influenzali, di regola gli antibiotici sono inutili ed espongono a rischi, presenti e futuri, sia il paziente sia i familiari (per trasmissione di batteri resi resistenti).
  1. Integrare il Regolamento (UE) 2019/5 prevedendo l’indicazione chiara a veterinari e medici generici di evitare la prescrizione di antibiotici per le numerose condizioni che di norma non li richiedono, lasciando alla loro autonomia la decisione di eventuali eccezioni.
  1. Integrare il punto 40 della risoluzione (2017/2254(INI)) Promuovere politiche di diffusione della Dieta Mediterranea Tradizionale, che contempla un ridotto consumo di proteine di origine animale, a partire da quelle delle carni bovine e suine. 
  1. Invitare, per esempio, la Commissione e gli Stati membri a emanare linee guida sulle ristorazioni aziendali pubbliche e private, perché promuovano e applichino menù aderenti alle raccomandazioni della Dieta Mediterranea Tradizionale e alle migliori linee guida (WCRF, EAT-Lancet commission, …). Agire sulle abitudini alimentari fin dalla più giovane età costituisce anche una delle strategie più lungimiranti per contrastare l’assunzione di antibiotici attraverso il cibo.
  1. Integrare il punto 63 della risoluzione (2017/2254(INI)) rendendo obbligatoria l’indicazione della provenienza dei prodotti di origine animale da allevamenti intensivi, per disincentivare i metodi di allevamento intensivi. 
  1. Integrare il punto 3 della risoluzione (2017/2254(INI)) prevedendo nell’attuazione intersettoriale del programma One Health la sperimentazione, all’interno del programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE (PQ9), della collaborazione tra medicina convenzionale e medicine complementari e tradizionali al fine di trovare strategie innovative ed efficaci di promozione di sani stili di vita.
  1. Modificare il Regolamento (UE) 2019/4 abolendo il commercio di mangimi medicati.