SALUS ha avviato una petizione per sostenere la proposta di legge per il riconoscimento delle comunità intenzionali congiuntamente con Rete Italiana Villaggi Ecologici, CONACREIS e Rete Italiana Cohousing, realtà associative del panorama nazionale che raccolgono reti comunitarie in Italia.
La legge è stata depositata in commissione Affari Costituzionali alla Camera per dare rappresentanza alle tante persone che in Italia già vivono e abitano in maniera collaborativa e a tutti coloro che, in futuro, vorranno farlo in modo semplice.
Negli ultimi mesi è aumentato in maniera esponenziale l’nteresse sul mondo degli ecovillaggi, sul cohousing e sulle comunità intenzionali in genere, da parte di coloro che cercano di cambiare la propria vita verso una dimensione più sostenibile in un contesto sociale basato su relazioni umane profonde. La forma che più si avvicina a questo modello di vita è la comunità intenzionale
Cosa sono le comunità intenzionali
Le comunità intenzionali sono dei nuclei di persone, non necessariamente appartenenti alla stessa cerchia familiare, che decidono di vivere insieme e portare avanti un progetto di vita sostenibile, a livello ecologico, sociale, spirituale ed economico.
Questa forma innovativa di abitare collaborativo rappresenta un’opportunità di welfare territoriale e di tutela dei beni comuni, anche grazie alla pratica di comportamenti virtuosi che favoriscono un minore impatto ambientale e un consumo equo delle risorse. Inoltre sviluppano pratiche innovative dal punto di vista energetico, della raccolta e del riuso dei rifiuti e promuovono stili di vita mirati orientati al mantenimento della salute a 360°.
A cosa serve una legge specifica
Nell’assenza di una specifica legge che riconosca queste forme di aggregazione, spesso si è obbligati a fare ricorso a forme giuridiche previste dal nostro ordinamento: associazioni, cooperative, aziende agricole, fondazioni, ecc. Questo genera spesso confusione e fraintendimenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni e non riconosce a pieno le piene potenzialità che queste forme di aggregazione potrebbero esprimere.
Inoltre, questa legge favorirebbe l’utilizzo di beni comuni abbandonati, come i numerosi immobili e le aree verdi di competenza delle amministrazioni pubbliche, fornendo loro tutela e una destinazione d’uso a favore della comunità locale.
Non da ultimo, questa legge porrebbe l’Italia all’avanguardia nel panorama europeo e rappresenterebbe un esempio anche per altri paesi dove queste realtà esistono da tempo.
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