La naturopata Milena Simeoni ha riportato le cifre del Ministero della Salute da cui si evince che le malattie polmonari sono la terza causa di morte in Italia, dato confermato a livello mondiale da Our World In Data. La riflessione fondamentale, correlata a questi numeri e al momento storico presente, proprio perché la Covid-19 produce nell’organismo una sindrome respiratoria acuta grave, è che la ricerca dovrebbe essere intesa “come strumento di conoscenza e non come oggetto di competizione e strumento di potere” (cit. R. Levi Montalcini). La relatrice ribadisce che ora più che mai è urgente unire le competenze e le risorse per abbracciare un modello complementare, risultato auspicato anche dall’OMS (WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023). Simeoni argomenta dettagliatamente quanto la salute generale dell’individuo influenzi la sua risposta immunitaria e la sua salute polmonare; quindi cosa è prioritario fare? A tal proposito cita Richard Horton, direttore di The Lancet, che nel settembre 2020 ha affermato che “occuparsi delle malattie croniche (obesità, diabete, cancro, malattie cardiovascolari e polmonari) è un prerequisito per il successo nella sfida contro Covid-19 sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri. In sostanza un approccio integrato può essere molto più efficace del semplice controllo delle malattie epidemiche o del trattamento dei singoli pazienti.” SALUS è in sintonia con quanto auspicato da Horton: un cambiamento profondo che coinvolga lo stile di vita della popolazione e gli stakeholders, per mettere in campo azioni trasversali e sinergiche e finalmente allineare il bene comune all’interesse economico (capisaldi delle macro-strategie SALUS). I
l secondo relatore, dott. Alberto Donzelli ha evidenziato che la pianura padana ha concentrazioni di PM10 tre volte superiori al limite stabilito dall’Unione Europea; la correlazione tra inquinamento atmosferico e diffusione della COVID-19 non è stato ancora dimostrata in modo forte, ma le prove scientifiche a sostegno e la maggior diffusione della malattia in questa zona sono dati da tener presenti nel prendere decisioni di salute pubblica. Altro fattore che incide negativamente sui polmoni è il fumo; chi fuma ha il triplo di tasso di mortalità rispetto a chi non fuma. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare, anche in età avanzata si guadagnano anni di vita! Occorre quindi insistere per promuovere la cessazione di questa dipendenza, ma come? Aumentare la tassazione, bandire la pubblicità e le sponsorizzazioni, introdurre messaggi allarmanti legati al fumo. Anche l’attività fisica aiuta a smettere di fumare perché permette di contenere il bisogno compulsivo di fumare, il cosiddetto “craving”. L’attività fisica ha un grande effetto sulle malattie respiratorie in generale e rappresenta uno degli interventi più costo-efficaci: con un investimento minimo, si raggiungono grandi risultati di salute. Infine il dott. Donzelli sottolinea, come studi scientifici dimostrano da anni, che l’alimentazione pro-infiammatoria, diffusa nelle società industrializzate come la nostra, è dannosa per la salute in generale e anche per quella polmonare: bando a carne rossa e lavorata, bevande zuccherate, cereali raffinati.
I convegni InfoSALUS sono incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzati da LUMEN aps in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. La Rete attualmente è formata da 44 organizzazioni europee provenienti da 11 paesi. Lo scopo del progetto SALUS è costruire un ponte fra le persone e le migliori conoscenze per favorire una longevità sana. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.salusnetwork.eu.
La diretta streaming su “Che cosa può fare ciascuno per essere pronto a possibili ritorni della COVID- 19?” si è svolta venerdì 11 settembre ed è tuttora disponibile sulla pagina youtube LUMEN.
Ad aprire i lavori, un video messaggio dell’on. Eleonora Evi, l’eurodeputata che per prima ha sostenuto la proposta SALUS nel Parlamento Europeo e che riveste il ruolo di presidente dell’Interest Group SALUS nato a dicembre 2019 a Strasburgo e composto attualmente da sette eurodeputati di differenti gruppi politici e nazioni. Al centro del suo intervento il ruolo dell’Unione Europea nel coordinamento e nell’armonizzazione delle leggi nazionali in ambito di politica sanitaria e il programma europeo “EU4Health” che mette a disposizione 9,4 miliardi di euro. “Questo programma prevede anche due aree che interessano l’Interest Group SALUS: la promozione della salute per la popolazione anziana e l’uso prudente di antibiotici” ha detto. “La filosofia SALUS mette al centro l’idea che un intervento emergenziale debba sempre accompagnarsi a un intervento di promozione della salute e di prevenzione e che questi due mondi siano collaboranti e interdipendenti”. “Un sentito grazie a LUMEN” ha concluso “e alla rete europea SALUS che attraverso queste conferenze gratuite sostengono questa idea con concretezza e solide basi scientifiche e filosofiche”.
“Siamo parte di una scienza straordinaria” ha esordito Milena Simeoni, ideatrice di SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN, citando Khun (fisico, storico e filosofo statunitense del ‘900). “Stiamo mettendo in discussione il paradigma dominante: con SALUS vogliamo preparare il futuro per l’avvento di una nuova stagione di collaborazione e unione tra scienza e filosofia, dove vengano messi al centro nei fatti e non a parole la salute dell’essere umano e la sostenibilità ambientale”.
“Ogni nuovo paradigma” ha proseguito Simeoni “si afferma se riesce a spiegare meglio la realtà, trovando soluzioni più semplici e migliori ai problemi. Il principio di Vis Medicatrix Naturae, che riprendiamo dall’antica tradizione Ippocratica, prevede di sostenere la forza vitale e ridurre o eliminare le abitudini che la possono compromettere. La semplicità sta anche nel fatto che cambiare gli stili di vita, migliora non solo la nostra salute, ma insieme anche la salute ambientale e il benessere degli animali che lo abitano. Per tale ragione, non basta concentrarsi su politiche e interventi specifici e specialistici, serve proporre politiche che promuovano sani stili di vita: è più efficace, più lungimirante e costa meno per la collettività.”
La naturopata Simeoni ha poi condiviso un punto di vista inedito sulla COVID-19 e sui virus in genere, suggerendo una visione d’insieme in cui l’essere umano convive con questi microorganismi in un equilibrio vantaggioso per tutti. “In pochi sanno che i virus hanno determinato, nei millenni, gran parte del nostro patrimonio genetico e si sono evoluti insieme a noi. La selezione naturale prevede infatti che i virus e i batteri che riescono a tramandare la propria stirpe siano quelli che non uccidono il proprio ospite, ma che generano un rapporto simbiotico con esso. Questo rapporto simbiotico dipende anche da noi, da quale terreno coltiviamo per la nostra salute, avendo cura di evitare di deprimere le nostre difese immunitarie con stili di vita poco salutari che ci portano più facilmente a soccombere di fronte ad un’infezione virale o batterica”.
Il secondo intervento è stato condotto dal dott. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica e membro del comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute. “La comunicazione istituzionale si è concentrata sulla riduzione dell’esposizione al virus” ha detto Donzelli. “Alcune misure proposte sono efficaci, come il distanziamento fisico, altre, come il lavaggio frequente delle mani, sono efficaci ma proposte in modo irrealistico, con un numero di lavaggi che è difficile sostenere. Inoltre non mirano il lavaggio alle dita (la parte che può toccare le mucose di occhi, naso e bocca), non chiedono dispositivi di chiusura con leve (lunghe o corte) da chiudere dopo il lavaggio senza riprendersi i germi depositati sulle manopole.”
Il dott. Donzelli ha poi affrontato un tema assai discusso, quello delle mascherine. “Le mascherine sono un compromesso da usare dove è necessario: al chiuso con più persone e poco ricambio d’aria, all’aperto solo se non si può mantenere la distanza per tempi consistenti; e cercando di non tenerle a lungo. Oltre agli 11 svantaggi indicati dall’OMS, va infatti ridotta la continua ri-inalazione dei germi espulsi nelle espirazioni, con rischio di aggravare condizioni presenti, e di spingere i germi in profondità nei polmoni. In base al principio di precauzione, per chi è tenuto a usare mascherine al lavoro andrebbero previste frequenti pause con respirazione libera all’aria aperta. Le finestre andrebbero aperte spesso e a lungo, per ridurre la concentrazione dei virus in ambienti chiusi.”
E non è mancato un accenno al tema dell’inquinamento, in rapporto alla diffusione della COVID-19. “Interventi specifici merita la Pianura Padana, dove si superano di molto i limiti medi di PM2,5 europei e dell’OMS. L’inquinamento atmosferico, che causa comunque danni documentati al sistema respiratorio e cardiovascolare, favorisce anche molte infezioni ed è risultato associato con un impressionante aumento di gravità della COVID-19, di cui può spiegare parte delle variazioni geografiche”.
Scienza moderna e medicina tradizionale sono formalmente concordi sull’importanza degli stili di vita. “Il potenziamento delle difese immunitarie per tutti, compresi anziani e fragili già affetti da malattie croniche” ha proseguito il dott. Donzelli “passa anzitutto dagli stili di vita: alimentazione sana, moderata attività fisica. Non occorrono comportamenti estremamente virtuosi: ad esempio, basta anche assumere 20-25 g al giorno di frutta secca oleosa o 90 g (o più) di cereali integrali per ridurre del 25-30% il rischio di morte, sia generale che da infezioni: nessun farmaco può fare lo stesso per un’intera popolazione!”.
Il convegno ha offerto decine di spunti pratici su comportamenti quotidiani, facili da adottare anche subito nella propria vita, compresa la possibilità di ridurre i rischi di più gravi infezioni evitando o riducendo alcuni farmaci, di intesa con il curante.
Il convegno è stato il primo appuntamento del secondo ciclo di InfoSALUS: incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita iniziati a marzo 2020 e organizzati da LUMEN aps in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano.La Rete attualmente è formata da 44 organizzazioni europee provenienti da 11 paesi. Lo scopo del progetto Salus è costruire un ponte fra le persone e le migliori conoscenze per favorire una longevità sana. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.salusnetwork.eu. L’appuntamento per il prossimo convegno è venerdì 16 ottobre 2020 “Problemi cardiovascolari e farmaci “contro” il colesterolo” alle 16.30 presso il Palazzo delle Stelline di Milano.
“Nelle linee guida europee, lo spazio dedicato agli stili di vita è assente o, dove presente, marginale” ha detto l’on. Eleonora Evi, l’eurodeputata del M5S e presidente dell’Interest group SALUS nato a dicembre 2019 a Strasburgo nel video introduttivo al convegno di venerdì 3 luglio.
“La scienza oggi sta confermando molte pratiche diffuse dalle Antiche Medicine Tradizionali e dalle Medicine Naturali” ha detto la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN. “Secondo la ricerca EPIC in 8 paesi europei, per ogni lattina al giorno di bevanda gassata zuccherata, il diabete aumenta del 22%”. “Oltre a molte gravi complicanze, il diabete raddoppia il rischio di morire di Covid-19” ha detto il dr. Alberto Donzelli – esperto di sanità pubblica, direttore editoriale delle Pillole di educazione sanitaria. Un programma innovativo della Regione Lombardia, gratuito e anche a distanza, basato su educazione a un modello alimentare di efficacia provata e supporto/supervisione settimanale, ha l’obiettivo di portare alla remissione del diabete. Per informazioni contattare ggiudicatti@ats-milano.it, l’accettazione è successiva a una valutazione del Team Diabete e d’intesa con il curante. Terzo e ultimo intervento quello del dr. Giuseppe Miserotti, medico e membro della Giunta esecutiva ISDE Italia (medici per l’ambiente), che si è concentrato sulla correlazione tra diabete e inquinanti ambientali. “Su scala globale, si stima che l’inquinamento contribuisca a circa il 14% dei casi di diabete (circa 3,2 milioni di persone con diabete al mondo)”.
Gli incontri Info SALUS su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzati da LUMEN, associazione di promozione sociale di San Pietro in Cerro (PC) in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano, riprendono venerdì 11 settembre 2020 con “cosa si può fare in vista di un possibile ritorno del COVID-19”.La Rete è attualmente formata da 43 organizzazioni europee provenienti da 10 paesi. Il sito di riferimento è www.salusnetwork.eu
Circa 200 persone in diretta e più di un migliaio di visualizzazioni hanno seguito via streaming ieri, venerdì 8 Maggio, il convegno: “Ansia e depressione: epidemie silenziose che possiamo prevenire e trattare con lo stile di vita”.
L’apertura dei lavori è stata introdotta da un video messaggio dell’on. Eleonora Evi, la deputata che per prima ha sostenuto la proposta Salus nel Parlamento Europeo e che riveste il ruolo di presidente dell’Interest group SALUS nato a dicembre 2019 a Strasburgo cui hanno aderito ad oggi sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Eleonora Evi (M5S), Patrizia Toia (PD), Rosa D’Amato (M5S), Mara Bizzotto (Lega), Carlo Fidanza (FdI), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).
“Quello trattato oggi” ha detto l’on. Evi, “è un tema molto attuale cui prestare particolare attenzione in questo periodo in cui le restrizioni dovute all’emergenza COVID hanno rivoluzionato in modo importante la nostra quotidianità. Il 63% degli Italiani, secondo il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, soffre fra le altre cose di disturbi come insonnia, panico, ansia e depressione”. “Per questo mi fa molto piacere” ha proseguito “che l’incontro di oggi faccia luce con ottimi consigli e spunti su questa tematica ponendo l’accento su quanto lo stile di vita influisca sulla nostra psiche oltre che sul nostro fisico”.
Un saluto e un ringraziamento, inoltre, è giunto dall’on. D’Amato: “un tema particolarmente attuale” ha detto “visto che in queste settimane la maggior parte degli Italiani ha dovuto fronteggiare uno stress psicologico fuori dal comune”. “Facciamo tesoro di questi convegni” ha proseguito “per informare sull’impatto reale che strategie come quella di SALUS hanno sulle nostre vite individuali e sulla società”. “I limiti nella capacità di fronteggiare le emergenze sanitarie messi in evidenza in questa emergenza ci spingono ad una maggiore visione di insieme e all’importanza dello stile di vita sano che previene l’emergere di patologie che ci espongono a gravi rischi come questi”. “Bisogna superare” ha concluso “il modello che vede nel trattamento farmacologico l’unico strumento disponibile”.
Relatori della conferenza in streaming: il dr. Lorenzo Del Moro, dottore in Medicina e Chirurgia, Coordinatore del Comitato Filosofico-Scientifico SALUS e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute, Milena Simeoni – naturopata, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e il dr. Alberto Donzelli – medico esperto di sanità pubblica e membro del comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.
“Strategie come l’alimentazione, l’esercizio fisico, lo yoga e la mindfulness” ha detto il dr. Del Moro “sono basate su solide prove scientifiche, non hanno effetti avversi e sono più efficaci e più convenienti rispetto all’attuale modello terapeutico”. “La terapia farmacologica invece può avere effetti avversi. Il Prof. Peter C Gøtzsche (co-fondatore della Cochrane Collaboration e dell’Istituto Scientific Freedom) nel 2015 ha scritto sul British Medical Journal (online):”I farmaci psichiatrici sono responsabili ogni anno della morte di un gran numero di persone di età pari o superiore a 65 anni, nel mondo occidentale. I loro benefici dovrebbero essere colossali per giustificarlo, ma sono minimi”.”Allo stato delle conoscenze” ha concluso il dr. Del Moro “il principio di precauzione rafforza la raccomandazione di riservare gli antidepressivi a forme gravi e medio-gravi di depressione maggiore, di facile diagnosi, sconsigliandoli in forme meno gravi e comunque accompagnandoli con modelli alimentari salutari e attività fisica da seguire come terapie di cui i medici verificano aderenza e persistenza”.
“Uno dei tratti fondamentali dell’approccio SALUS al problema è la proposta di un lavoro interdisciplinare” ha detto la naturopata Milena Simeoni “come ha sostenuto la rivista Nature, in un bell’articolo del 2015. Per risolvere le grandi sfide sociali che ci attendono, sia nell’ambito della salute umana sia nell’ambito del cambiamento climatico, le scienze e le scienze umane devono collaborare” ha proseguito.
“La riduzione dell’epidemia silenziosa ‘ansia e depressione’ è una di queste grandi sfide. Ad oggi, sono stati messi in campo medicinali e professionisti, strategie che non si sono rivelate sufficienti: purtroppo è un problema in continua crescita e, secondo l’OMS, è destinata a diventare la prima causa di spesa sanitaria entro il 2030”. “Cosa manca quindi? Manca una concreta promozione della salute, manca empowerment e manca la capacità di essere resilienti. Su questi ambiti SALUS propone strategie efficaci e sostenibili, dal punto di vista umano, economico e ambientale”. Come in ogni evento SALUS, sia all’interno dell’europarlamento che in altri ambiti, Milena Simeoni termina il suo intervento con il motto di SALUS “Compone et Collabora” auspicando che questo possa sostituire il “Divide et Impera” particolarmente evidente in questo periodo di COVID 19. Queste le sue parole: “anziché litigare e cercare di imporre la propria ragione, scegliamo di porre al centro la vita e la salute, uniamo le forze e facciamo convergere le diverse competenze per il bene comune… questo è il grande cambio di paradigma proposto da SALUS”.
“Partendo dal fatto che negli ultimi anni si assiste ad una continua estensione delle diagnosi psichiatriche che coinvolgono aspetti della vita di tutti noi” ha detto il dott. Donzelli “è importante analizzare le strategie per affrontare a livello di comunità il problema della depressione e i fattori di rischio evitabili modificando lo stile di vita”.
“Numerosi studi e meta-analisi” ha proseguito “confermano quanto l’alimentazione e l’attività fisica siano tasselli fondamentali per prevenire e curare depressione e ansia sia nei giovani che negli anziani; per questi ultimi, ad esempio, sono sufficienti 10 minuti al giorno di attività fisica leggera”. “Anche l’obesità è un fattore di rischio notevole che aumenta l’insorgenza di depressione, studi molto interessanti confermano che l’adesione a modelli alimentari mediterranei è uno strumento preventivo e migliorativo di situazioni già in atto. Potremmo dire che per depressioni medio-lievi si potrebbero usare numerosi strumenti (fra cui anche lo yoga e la mindfulness) prima di ricorrere ai farmaci” ha concluso il dr. Donzelli.
Il convegno è stato il terzo di cinque appuntamenti di InfoSALUS: incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzato da LUMEN, associazione di promozione sociale di San Pietro in Cerro (PC) in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano.La Rete, attualmente formata da 35 organizzazioni europee provenienti da 10 paesi. Lo scopo del progetto Salus è costruire un ponte fra le persone e le migliori conoscenze per favorire una longevità sana. Appuntamento per il prossimo convegno venerdì 12 giugno alle ore 17:00 con il tema “Mal di testa: oltre la cura cosa puoi fare?” nel quale interverranno il dr. Alberto Donzelli, la naturopata Milena Simeoni e la dr.ssa Eugenia Rota, direttore della Struttura Complessa di Neurologia Novi Ligure/Tortona dell’ASL di Alessandria.
Orientare i sistemi sanitari europei alla salute anziché alla malattia. Garantire, nel medio lungo periodo maggiore longevità sana ai cittadini europei, maggiore sostenibilità economica ai sistemi sanitari e maggiore sostenibilità ambientale
Video interessante di Milena Simeoni e Lorenzo Del Moro che dialogano con l’eurodeputato Rosa D’Amato, sulle proposte che la rete europea SALUS sta portando a livello europeo e italiano, per suggerire una strada per uscire in modo lungimirante dall’emergenza COVID-19.Tra le altre cose, si parla della lettera inviata a Conte, di utilità delle mascherine, di stili di vita che riducono la fragilità, di progetti concreti che potrebbero essere attuati da domani per costruire più salute.Il video è ricco di riferimenti, dati e soprattutto informazioni scientifiche che, purtroppo, i media ufficiali non diffondono.
on. Rosa d’Amato, portavoce al Parlamento Europeo per il Movimento 5 Stelle, capogruppo nelle commissioni Sviluppo Regionale e Trasporti, membro nelle commissioni Pesca, per l’Occupazione e gli affari sociali, per l’Industria-ricerca- energia e per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI).
Dopo l’invio della lettera al Governo italiano sulle strategie integrative alla fase 2 dell’emergenza COVID-19 nel pomeriggio di martedì 28 aprile 2020, LUMEN, in qualità di ente capofila della Rete europea SALUS, ha riunito in una stanza virtuale il presidente dell’Interest Group Eleonora Evi insieme a 7 assistenti degli europarlamentari coinvolti.
Partecipanti al meeting anche il Dott. Federico Palla, membro del comitato direttivo LUMEN, e alcuni esponenti del comitato filosofico-scientifico di SALUS: la nat. Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della scuola di Naturopatia LUMEN e il Dr. Lorenzo del Moro, coordinatore del comitato e membro del comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.
Il gruppo si è riunito per decidere i prossimi passi dell’Interest Group, nato a dicembre 2019 presso il Parlamento Europeo di Strasburgo che vede ad oggi l’adesione di sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Eleonora Evi (NA), presidente, Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).
Il presidente dell’Interest Group onorevole Eleonora Evi ha aperto l’incontro ricordando le azioni messe in campo in questo periodo “la lettera aperta spedita questa mattina al governo italiano, è la più importante e prevediamo di spedirla ad altri governi europei nei prossimi giorni. Esprimo il mio totale appoggio, aggiungerò il mio nome alla lettera e spero che altri colleghi, italiani e europei, abbiano il tempo di valutarla e supportarla”.
Il dott. Palla ha dettagliato le caratteristiche del progetto LI.ST.EP, progetto pilota che vuole portare il cambiamento degli stili di vita fin dentro il palazzo del Parlamento Europeo.
Il dr. Del Moro ha introdotto i lavori esponendo il perno centrale del ragionamento che sta alla base della lettera aperta: “come possiamo aiutare la popolazione a essere meno vulnerabile ai rischi connessi alle infezioni?Sappiamo che l’età media dei morti per COVID-19 è 80 anni con una media di 3,3 patologie croniche ciascuno. Si tratta, quindi, di soggetti fragili”. Il dr. Del Moro, poi, ha spiegato cosa si intende per ‘fragile’ in medicina, cioè: una condizione prevenibile e reversibile caratterizzata da una instabilità clinica e un’aumentata vulnerabilità agli agenti stressanti (le infezioni per esempio). Quindi possiamo aiutare la popolazione a essere meno vulnerabile ai rischi correlati alle infezioni riducendo l’incidenza e la gravità dello stato di fragilità delle persone.”
“Tenendo conto dell’impegnativa situazione del momento” interviene Milena Simeoni “abbiamo rivisto la priorità dei prossimi passi; prima dell’ICE sull’antibiotico resistenza, presenteremo come rete Europea SALUS, un’istanza dei cittadini europei sulla riduzione della fragilità negli anziani attraverso strategie concrete di promozione della salute. Proposte che abbiamo suggerito al Governo di integrare nella fase 2 di uscita dall’emergenza COVID-19”. Milena Simeoni prosegue spiegando che “porre al centro le strategie concrete di promozione della salute significa più empowerment, più resilienza, più capacità di far fronte alle difficoltà, più attenzione alle soluzioni”.Il presidente dell’Interest Group Eleonora Evi ha così concluso: “Il progetto LI.ST.EP, presso il Parlamento Europeo, apparentemente è complesso, in realtà rappresenta l’opportunità per mettere in campo idee nuove e soluzioni concrete in un contesto ideale per varietà di persone, livello di stress e stile di vita. L’Iniziativa dei Cittadini Europei che focalizza l’attenzione sulla ‘fragilità’ è a mio avviso è un’ottima idea sulla quale lavoreremo concretamente appena torniamo a Bruxelles”.
Circa trecento persone in diretta e un migliaio di visualizzazioni per lo streaming che si è svolto ieri giovedì 16 aprile dedicato a: “Antibioticoresistenza: che cosa fare per prevenirla? Può diventare un problema anche per pazienti affetti da Covid-19?”. L’antibioticoresistenza è un tema chiave da anni all’attenzione dell’OMS e dell’Unione Europea. L’inefficacia degli antibiotici causa più di 30.000 morti ogni anno in Europa, di cui un terzo solo in Italia.
Relatori del convegno: il dr. Giuseppe Miserotti, segretario organizzativo di ISDE Italia (medici per l’ambiente), Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e il dr. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica e membro del comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute.
Il convegno è stato il secondo di cinque appuntamenti di InfoSALUS: un ciclo di incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzato da LUMEN in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo di Milano.
L’apertura dei lavori è stata introdotta da un video messaggio di Eleonora Evi, eurodeputata che per prima ha sostenuto la proposta SALUS al Parlamento Europeo. “Il ciclo di conferenze InfoSALUS” ha detto Eleonora Evi “ha l’obiettivo di promuovere sani stili di vita e ‘mettere la salute al centro’ di iniziative legislative e politiche all’interno del Parlamento Europeo”. Eleonora Evi ha sottolineato che l’attuale Piano di azione europea va integrato con proposte più concrete e innovative che si basino su un cambio di stili di vita.
Il primo intervento del dr. Giuseppe Miserotti, dopo aver accennato alle origini dell’antibioticoresistenza, ha trattato un tema poco discusso: il legame di questo fenomeno con l’inquinamento ambientale e il ruolo predominante che giocano gli allevamenti intensivi nella diffusione della resistenza agli antibiotici. Ha inoltre sostenuto l’importanza di un approccio sistemico al rapporto tra uomo e batteri, evidenziando l’importante ruolo che hanno svolto nei millenni e che svolgono tutt’ora per garantire la vita sulla Terra. “É chiara” ha detto il dr. Miserotti “la nuova visione dei batteri come utili alleati dell’uomo e della sua salute”.
Qual è il legame che unisce l’antibioticoresistenza, di cui l’Italia ha un triste primato in Europa, è la mortalità causata dal Covid-19, che sta colpendo il nostro paese più di altri? A partire da questo quesito, la naturopata Milena Simeoni ha costruito un intervento centrato sulla fragilità degli anziani, che rappresenta un ponte tra questi due fenomeni. Anziani con comorbilità e polifarmaco terapie complesse, rappresentano la fascia più fragile della popolazione e quindi facilmente soggetta ad infezioni che, in un ‘terreno’ resistente agli antibiotici, hanno più probabilità di portare al decesso. Milena Simeoni ha poi ampiamente illustrato le strategie di uscita da questa condizione di fragilità: “empowerment, stili di vita e ambiente sano sono le parole chiave per ridurre la fragilità e garantire maggiore protezione nelle situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo”.
“Gli italiani hanno consumato antibiotici più di ogni altro popolo in Europa secondo la ricerca di Eurobarometro 2018″ ha detto il dr. Alberto Donzelli, “quasi sempre prescritti dai medici. Rivediamo in base a prove scientifiche che cosa non ha funzionato nella formazione ai sanitari e nella comunicazione ai cittadini: in raffreddori, rinosinusiti, influenze, bronchiti, batteri nelle urine senza sintomi, profilassi odontoiatrica di regola gli antibiotici non servono e danno rischi presenti e futuri ai pazienti e ai loro cari. Va lasciata all’autonomia del medico decidere eventuali eccezioni alla regola”.
Gli inevitabili abusi di antibiotici negli allevamenti intensivi richiedono riduzione drastica dei consumi di carni, utile anche per ridurre le morti da malattie respiratorie e infettive e per la sostenibilità planetaria”.
Molte delle proposte emerse durante il convegno sono portate avanti dall’associazione di promozione sociale LUMEN di San Pietro in Cerro (PC) in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS che, ad oggi, conta 30organizzazioni aderenti, provenienti da 10 paesi europei.
Una di queste iniziative, annunciata durante il convegno, è l’organizzazione di una vasta raccolta di firme (Iniziativa dei Cittadini Europei) per portare in Commissione Europea una proposta di modifica del Piano di azione di contrasto all’antibioticoresistenza.
Per promuovere un cambio di paradigma che tenga conto degli spunti innovativi elaborati dalla Rete SALUS, nel dicembre scorso è nato anche un Interest Group nel Parlamento Europeo che vede Eleonora Evi (NA) come presidente e, ad oggi, altri sei eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).
L’appuntamento per il prossimo convegno è venerdì 8 maggio con il tema “Ansia e depressione: epidemie silenziose che possiamo prevenire e trattare con lo stile di vita” nel quale interverranno il dr. Alberto Donzelli, Milena Simeoni e il dr. Lorenzo Del Moro.
Tutti i temi in programma prevedono argomenti di grande attualità. Dopo l’antibioticoresistenza sarà la volta di ansia e depressione, mal di testa e diabete. Il tutto finalizzato a stimolare nelle persone un cambio di stile di vita e nelle istituzioni un cambio di paradigma nelle politiche pubbliche di promozione della salute.
Più di 220 le persone in diretta streaming che hanno seguito ieri, venerdì 6 marzo, il convegno: “Influenza e Coronavirus: la febbre, uno dei più efficaci meccanismi di difesa contro le infezioni”.
L’apertura dei lavori è stata introdotta da un video messaggio inviato da Eleonora Evi, la deputata che per prima ha sostenuto la proposta Salus nel Parlamento Europeo e che riveste il ruolo di presidente dell’Interest group SALUS nato a dicembre 2019 a Strasburgo cui hanno aderito ad oggi sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Eleonora Evi (NA), Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).
Il tema è stato affrontato da Milena Simeoni – ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN e dal dr. Alberto Donzelli – medico esperto di sanità pubblica e membro del comitato scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute – in un convegno organizzato in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano.
“L’aumento dell’empowerment (processo attraverso il quale le persone acquisiscono maggiore controllo sulle decisioni e le azioni che riguardano la loro salute n.d.r.)” ha detto Milena Simeoni “fa un’importante differenza sull’acquisizione di sani stili di vita che possono ridurre la percentuale di infezioni e la loro gravità”. “Oltre allo stile di vita, riacquisire familiarità con la febbre è una forma di empowerment molto importante” ha proseguito nel suo dettagliato intervento “che rappresenta un grande strumento nell’eliminazione di virus indesiderati”.
“Un motivo di ansia e frustrazione della popolazione deriva dal senso di impotenza” ha detto Alberto Donzelli “Oltre alla doverosa adesione al distanziamento sociale richiesto dalle autorità sanitarie, si pensa di non poter fare altro che affidarsi e sperare. Invece, con il nuovo Coronavirus, come con altri germi patogeni, chiunque può mettere in atto azioni chiave.” . “Possiamo ridurre la carica infettante, così che le infezioni, spesso inevitabili, non si trasformino in malattie” ha proseguito nel suo intervento “possiamo potenziare le nostre difese con stili di vita salutari, molto spesso più potenti dei farmaci nel prevenire le malattie e nel superarle con successo, anche in tarda età e inoltre, se si manifestano malattie infettive respiratorie, possiamo lasciar lavorare le difese che l’evoluzione ci ha consegnato, a partire dalla febbre.”
Il convegno è stato il primo di cinque appuntamenti di InfoSALUS: un ciclo di incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzato da LUMEN, associazione di promozione sociale di San Pietro in Cerro (PC) in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS. Sono attualmente 29 le organizzazioni provenienti da 10 paesi europei che hanno aderito alla Rete Europea SALUS.
Appuntamento per il prossimo convegno il 16 aprile con il tema “Antibioticoresistenza: cosa puoi fare per prevenirla?” nel quale interverranno oltre al dr. Alberto Donzelli e a Milena Simeoni, il dr. Giuseppe Miserotti, segretario organizzativo ISDE – Medici per l’ambiente.
Tutti i temi in programma prevedono argomenti di grande attualità. Dopo l’antibiotico resistenza sarà la volta di ansia e depressione, mal di testa e diabete. Il tutto analizzato con un approccio innovativo e trasversale alla salute che vede il rapporto uomo-animali-ambiente come inscindibile.
Prende il viai primi di marzo e proseguirà fino a luglio 2020, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo a Milano, il ciclo di convegni organizzati da LUMEN in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, che promuove sani stili di vita a sostegno della salute e della sostenibilità ambientale
Il primo convegno dal titolo: “Influenza e Coronavirus: la febbre, uno dei più efficaci meccanismi di difesa contro le infezioni” tratta uno scottante tema di grande attualità. Viste le disposizioni ministeriali e sanitarie in atto in Regione Lombardia per evitare la diffusione del contagio, è stato trasferito in streaming: sarà così possibile per tutti la partecipazione.
Durante questo evento di delicata attualità, il dr. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica, parlerà di come la febbre rappresenti uno dei più efficaci meccanismi di difesa contro le infezioni. “La febbre – dice Alberto Donzelli del Consiglio Direttivo della Fondazione Allineare Sanità e Salute – fa lavorare al meglio tutte le nostre difese naturali ed è di particolare importanza verso le infezioni da virus”. “Un aumento di temperatura da 37° a 38°C” prosegue nella presentazione del suo intervento “può ridurre la moltiplicazione dei virus di oltre il 90%”. Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice della Scuola di Naturopatia LUMEN, parlerà dell’importanza di affiancare all’azione curativa-riparativa, un’azione preventiva. “La maggiore attenzione alla promozione della salute e alla divulgazione di sani stili di vita oltre a ridurre l’incidenza delle patologie cronico-degenerative, a rendere più sostenibili i sistemi sanitari e ridurre i costi sociali, a migliorare la qualità della vita dei cittadini europei e il loro benessere psico-fisico, a ridurre l’inquinamento ambientale e la sofferenza animale, riduce l’incidenza e la mortalità per malattie infettive”.
Nella foto: Milena Simeoni e Alberto Donzelli
Promuovere sani stili di vita e diffondere la loro efficacia sulla salute umana, ambientale, animale e sociale, è l’obiettivo delle conferenze presentate da marzo a luglio 2020 al Palazzo delle Stelline di Milano, con cadenza mensile.
Nei prossimi incontri saranno affrontati con un approccio innovativo che guarda alla salute dell’insieme uomo-ambiente come inscindibile, i seguenti temi: antibiotico-resistenza, ansia e depressione, mal di testa e diabete. Esperti del settore della medicina tradizionale e complementare interverranno per stimolare ed esprimere un punto di vista collaborativo con la medicina convenzionale. La ‘rivoluzione copernicana’, di cui SALUS si fa portavoce, stimola a cambiare punto di vista sulle attuali politiche perseguite a livello europeo.
L’iniziativa SALUS è sostenuta a livello politico, in modo trasversale, da un Interest Group nato a dicembre 2019 presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, cui hanno aderito ad oggi sette eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici. Il gruppo è composto da: Eleonora Evi (NA), Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens). Mentre da aprile 2019 sono 29 le organizzazioni provenienti da 10 paesi europei che hanno aderito alla Rete Europea SALUS. Al termine delle conferenze che si svolgeranno da aprile al Palazzo delle Stelline sarà offerto a tutti i partecipanti un buffet a cura di Salutiamo Bistrot – ristorante salutistico aperto a Cremona da gennaio 2020.
All’Europarlamento a Strasburgo, il convegno “Una nuova ‘rivoluzione copernicana’: sani stili di vita al centro, per migliorare salute e sostenibilità ambientale” ha avuto luogo nella mattinata di martedì 17 dicembre. Fra i partecipanti c’erano alcuni esponenti delle 24 organizzazioni internazionali che ad oggi hanno aderito al progetto SALUS, fra le quali associazioni che si occupano della salute ambientale, scuole di naturopatia, associazioni di settore e sindacato, professionisti di discipline bio naturali e centri di ricerca nel settore delle medicine complementari. L’iniziativa è stata organizzata da Milena Simeoni, direttrice didattica di LUMEN Scuola di Naturopatia, dall’on. Eleonora Evi (NI) e dall’on. Patrizia Toia (S&D).
L’introduzione di Eleonora Evi
L’on.Eleonora Evi ha introdotto il convegno. “Sono felice” ha detto “che a distanza di pochi mesi, abbiamo portato nel cuore delle istituzioni europee il concetto di SALUS”. “Il progetto” ha proseguito “comincia a camminare con le sue gambe con l’obiettivo di mettere al centro del dibattito europeo il tema della promozione della salute. É sempre più chiara la necessità di un radicale cambio di paradigma nel modo in cui intendiamo la salute che sposti l’attenzione dalla cura alla prevenzione attraverso la diffusione di buone pratiche e di sani stili di vita. Vogliamo farlo utilizzando tutti gli strumenti di partecipazione e democrazia diretta che abbiamo a disposizione a livello europeo come l’Iniziativa dei Cittadini Europei che è uno strumento unico per far sentire la voce dei cittadini europei e cercare di influenzare la Commissione Europea nelle sue iniziative legislative”.
L’intervento di Patrizia Toia
L’on. Patrizia Toia è poi intervenuta dicendo che si tratta di un ottimo programma. “Credo sia importante” ha detto “un cambio di mentalità, un cambio di approccio, di intervento: risulta faticoso perchè, a parole, ci sentiamo su questa lunghezza d’onda, poi nelle scelte quotidiane facciamo fatica a fare il cambiamento reale dentro le istituzioni o dentro le scelte”. “É importante” ha proseguito, “quello che state facendo, i successi, i passi avanti, il rafforzamento delle esperienze concrete che portate con questo approccio nuovo. Siamo pronti per far procedere questa ‘rivoluzione copernicana’!”.
Milena Simeoni, direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN, ideatrice e co-organizzatrice dell’evento SALUS, ha incentrato il suo primo intervento fornendo una panoramica documentata e concreta dei progetti ad oggi messi in campo nell’ottica di SALUS. “Abbiamo preparato il documento dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (una raccolta firme propositiva condotta a livello europeo n.d.r.)” ha detto “e per quanto riguarda le collaborazioni con il Parlamento, ci siamo attivati per il progetto “InformaSalus” presso la sede del Parlamento Europeo a Milano. Uno sportello salutesarà attivato presso il Policlinico S.Marco a Zingonia, in provincia di Bergamo, al quale dovrebbero rivolgersi direttamente i cittadini per fare formazione con l’obiettivo di creare una salute individuale, sociale, ambientale e animale più sostenibile. All’interno di un altro ospedale, abbiamo identificato percorsi di rieducazione alla salute per fare in modo che i pazienti possano migliorare il loro quadro e vivere meglio la loro patologia”. “Stiamo iniziando” ha proseguito “MenSalus”: una mensa rivolta ai dipendenti dell’ATS di Cremona che, a fianco di un’alimentazione normale, propone piatti con riduzione di proteine animali contribuendo alla riduzione dell’antibiotico resistenza con un impatto sulle patologie cronico degenerative”. Simeoni ha proseguito con le altre iniziative ad oggi in corso di carattere SALUS e ha dedicato un secondo intervento alle basi filosofiche del progetto per il quale, ha detto “è maturo il tempo per generare una nuova ‘rivoluzione copernicana’ all’interno dell’azione globale, partendo proprio dall’Unione Europea”.
La visione dell’ISDE per SALUS
Il dr. Giuseppe Miserotti, segretario generale di ISDE – International Society of Doctor for Environment – è intervenuto dicendo di aver accolto con piacere l’invito per una comunanza di visione di ISDE con il progetto SALUS.
“Un quarto delle malattie e un quarto delle morti è attribuito a fattori ambientali” ha detto, “mentre un terzo delle patologie dei bambini è dovuto a fattori ambientali che possono essere modificati”. “Il concetto di ambiente è esteso” ha proseguito “le condizioni di lavoro, l’occupazione, le caratteristiche delle nostre case, il modo di produrre gli alimenti sono un fattore importante per la salute. Fatta 100 la nostra salute, il migliore sistema sanitario può condizionare al massimo il 10-15% della salute. L’inquinamento, il solo fatto di respirare, uccide prematuramente 7 milioni di persone all’anno nel mondo”. “La salute supera il concetto di sanità” ha concluso “e deve rimanere al di sopra di qualunque interesse. Il vero obiettivo nella salute è potenziare la prevenzione primaria e cioè diminuire tutte le cause che possono interferire sulla salute, compresi i fattori ambientali e SALUS è soprattutto per le future generazioni e per un mondo che sarà più sereno e più giusto”.
La Medicina Integrata del Portogallo
A seguire, l’intervento del dr. André Dourado, direttore di EMAC – Escola de Saude Integral – scuola di Naturopatia del Portogalloche, presente anche all’incontro di Bruxelles che si è svolto lo scorso aprile, ha portato l’esperienza delle medicine convenzionali nel Portogallo come esempio di una concreta e reale collaborazione fra medicina tradizionale e complementare. La sua presenza e la sottoscrizione della sua scuola a SALUS è stata la manifestazione di una grande disponibilità a collaborare fra gli aderenti a SALUS anche da parte di realtà che hanno già aperto le porte al riconoscimento.
L’approccio olistico per un sistema sanitario per sostenibile
A conclusione degli interventi, Lorenzo Del Moro, laureando in Medicina e Chirurgia e collaboratore della Fondazione Allineare Sanità e Salute e, nello specifico, del Dr. Alberto Donzelli, ha focalizzato l’attenzione su un approccio olistico, più efficace e conveniente rispetto all’attuale modello terapeutico più diffuso, nella prevenzione e cura dei disturbi depressivi.
“Consumismo sanitario, epidemia di diagnosi, medicalizzazione della vita e sovra trattamenti” ha detto “sono alcuni degli aspetti che rendono insostenibili i costi economici e umani dell’attuale sistema sanitario”. “La depressione attualmente è la terza causa al mondo per anni di vita perduti per disabilità. Strategie sottoutilizzate dall’attuale modello sono ad esempio l’alimentazione, l’esercizio fisico, lo yoga e la mindfulness, tutti modelli che non hanno alcun effetto avverso. Il costo annuale a livello europeo della depressione rappresenta circa l’1% del PIL dell’Europa. In Italia la popolazione soffre meno di depressione ma nel tempo è aumentato anche in Italia il consumo di antidepressivi”. “Allo stato delle conoscenze” ha concluso “il principio di precauzione rafforza la raccomandazione di riservare gli antidepressivi a forme gravi e meno gravi di depressione, di facile diagnosi, associando sempre un modello alimentare sano e l’esercizio fisico”.
Per finire, è stata data lettura dell’intervento della relatrice Nora Laubstein, presidente di ANME – Association for Natural Medicine in Europe – impossibilitata a raggiungere Strasburgo. Lo speech mirava a delineare la situazione della CAM (Complementary and Alternative Medicine) in Germania dove ci sono circa 120 diverse modalità di CAM. La professione “Heilpraktiker” esiste dal 1877 ed è una libera professione sanitaria con la possibilità legale di diagnosi medica e terapia libera (comprese le tecniche invasive). Solo le più diffuse medicine complementari, secondo quanto riportato, hanno organizzazioni proprie che hanno l’obiettivo di fare pressioni sul loro specifico interesse.
L’ampliamento della rete Salus
Nel pomeriggio, un gruppo di rappresentanti delle 24 organizzazioni internazionali aderenti a SALUS di cui quattro in collegamento skype, hanno parlato, in un incontro tecnico, dell’organizzazione dei prossimi eventi SALUS all’Europarlamento, della formazione di un comitato scientifico e dell’ampliamento della rete SALUS con il coinvolgimento di altri Membri del Parlamento Europeo all’Interest Group SALUS.
La piattaforma SALUS ha compiuto quindi il terzo passo di un percorso che ha come obiettivo comune “la salute al centro” e che in modo analitico e olistico si interfacci con il parlamento Europeo e con le istituzioni locali.
SALUS in breve
SALUS network nasce ad aprile 2019 e ad oggi conta 24 organizzazioni in 10 paesi europei.